- Manuel Lombardi
- 27 apr
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Ed ecco che con la nuova lunazione si attiva, grazie alla congiunzione Sole-Luna, la grande croce fissa che abbiamo affrontato la settimana scorsa (se volete leggere il post). La presenza della grande croce fissa che quindi mette in comunicazione attraverso le quadrature i segni fissi dello zodiaco (Toro, Leone, Scorpione e Acquario) ci potrebbe dare proprio la sensazione di essere inchiodati a una croce, con una ampia e frustrante sensazione di immobilità e la difficoltà nel poter trovare un senso di uscita, per questo l’invito è di coltivare la calma godendosi il più possibile il contatto con la natura e facendo cose tranquille e che ci fanno piacere e ci nutrono nel profondo.
Questi quattro segni zodiacali appena enunciati e che sono più sollecitati sono associati ai quattro evangelisti che rappresentano i quattro momenti chiave della vita di Cristo: incarnazione, passione, resurrezione e ascensione.
Ed è questo che in qualche modo ci viene chiesto attraverso questa lunazione e quindi facendo il primo passo e accettando la nostra incarnazione intesa come la materia, entrando in contatto con le energie taurine del momento e le sue difficoltà legate al possesso e all’attaccamento alle “cose”. Qui infatti abbiamo il compito di iniziare a dare forma a ciò che sentiamo da dentro attraverso il nostro Sole, ora che riconosce i bisogni della Luna che gli è a fianco. In questo primo passaggio potremmo chiederci: quali sono i bisogni che mi nutrono e a cosa voglio fare forma? Per fare questo la sfida appunto è quella di riconoscere che questa forma può morire ed è la sensazione che sentiamo quando questi bisogni non vengono riconosciuti all’ esterno.
Il secondo passo è quello di mettere in campo il concetto di passione e creatività con le energie leonine entrando in contatto con il concetto di espressione personale, di manifestazione. Fino a che punto sono disposto a manifestarmi se non ho chi mi riconosce? Qui con la presenza di Marte che potrebbe volere riscatto la sfida è quella di non agire per rivendicazione, rabbia perché deleghiamo all’altro la possibilità della nostra espressione con le sue ovvie conseguenze. Qui si tratta di iniziare a portare fuori la nostra unicità, e questa caratteristica la possiamo conoscere soltanto noi stessi. Qui arriva anche l’accettazione del nostro ego che questi bisogni possono protrarsi nel tempo, non bisogna avere fretta.
Il terzo passo è perdere il nostro potere non autentico che è quello che viene passato a livello sociale con tutti i suoi annessi. Qui arriva la morte simbolica a tutto tondo, l’incontro con l’ombra rappresentata da Lilith che ci sbatte in faccia la paura del fallimento, e con la conseguente sperimentazione della morte del nostro piccolo IO che accetta la morte come passaggio essenziale della vita stessa. In questo passaggio grazie a Lilith abbiamo il compito di riconoscere quando ci pungiamo da soli come gli scorpioni che si sentono attaccati e si auto infliggono la morte. Ciò significa che abbiamo il compito di riconoscere il nostro vittimismo e come mettiamo in atto le dinamiche di potere nella nostra vita entrando nella dicotomia vittima-carnefice, perché in entrambi i ruoli non entriamo veramente in contatto con il nostro potere personale bensì con le nostre dipendenze.
Solo così posso risorgere comprendendo finalmente la mia parte più profonda senza passare attraverso la mia sopraffazione né quella dell’altro.
Con l’ultimo passo arrivo all’ascensione perché vado oltre la mia individualità mantenendo i miei confini. Qui ho il compito di comprendere con chi o cosa mi sono identificato e riconoscere che non mi serve più. Con Plutone realizzo che la paura di donare/donarsi nasce dalla paura di perdere qualcosa.
Plutone è ricchezza che scopro quando mi permetto di scendere nella cantina del mio inconscio e incontrare finalmente quelle parti che non ho mai voluto incontrare e raggiungere la mia integrità. Quando esco dalla paranoia dell’io che DEVE A TUTTI I COSTI, quando esco dal POSSESSO e dalla paura del FALLIMENTO, allora sono davvero libero dai limiti e sono in grado di essere e portare “luce”, e se tutto è luminoso dopo aver visto me stesso sono in grado anche di vedere l’altro per come è veramente.
Non c’è più competizione, esiste solo la libera espressione di sé e dell’altro che entrano in comunione di intenti, arriva la vera energia acquariana di cui tanto si parla.
Ogni simbolo ci parla di noi e quando ci sono delle opposizioni e/o delle quadrature possiamo avere difficoltà a fare parlare tra di loro i nostri personaggi interiori e la psiche per potere integrare queste energie le proietta al nostro esterno affinché le possa riconoscere prima, queste sono leggi universali, è l’uno che incontra un altro uno per generare il due, la dualità’, dall’incontro (non scontro) si crea il 3 che è una forma nuova che prima non esisteva.
Il reggente di questa nuova luna è Venere, governatrice del Toro, che in questo momento è congiunta a Saturno e il nodo nord nei Pesci e anche a Nettuno al primo grado dell’Ariete. Queste congiunzioni, facendo aspetto con la grande croce fissa, rappresentano in qualche modo la via di uscita dal quadrato.
Saturno e Venere sono i rappresentanti della Bilancia e ci chiedono di effettuare LA SCELTA, non una qualsiasi ma quella che definisce veramente cosa è essenziale e importante per noi, lasciando andare ciò che non serve più ed è logoro da tempo, ma allo stesso tempo essendo nei Pesci e con la congiunzione di Nettuno questa scelta deve farsi impersonale, cioè non deve seguire la nostra maschera, bensì la nostra anima, per cui il conflitto è tra la nostra personalità e la nostra anima, che non sempre vanno a braccetto. Alla nostra anima non gliene frega niente del nostro status sociale e dei risultati materiali, se la nostra anima desidera dipingere (è un esempio qualsiasi) lei farà in modo di farti dipingere mandandoti incontro a esperienze che se ci identifichiamo esclusivamente con la nostra personalità le etichetteremo come brutte e dolorose (sono senza lavoro, mi ha lasciato ecc.)
Capite che qui è tutto un gioco di prospettiva? Da quale punto di vista sto guardando la mia vita?
Queste scelte essendo impersonali guardano anche il bene comune e il senso più ampio della vita: che impatto hanno le mie scelte per il bene comune? Attenzione: per bene comune non intendo mia mamma o mio cugino, ma comune inteso come comunità. Quanto mi rendo conto dell’impatto di queste mie scelte?
Lo so non sono domande per niente facili e non è detto che riusciamo subito a trovare le risposte, dobbiamo sviluppare la compassione, in primis per noi stessi ed è un’altra cosa che possiamo sperimentare con queste energie, è il rovesciamento della medaglia.
Il grado Sabiano di questa luna dice: “una slitta su una terra non ancora ricoperta di neve” che porta il valore di anticipare e preparare condizioni prevedibili. Ci indica anche la capacità di usare la conoscenza e l’ingegno del passato per affrontare le richieste di uno stadio ancora a venire.
La carta dei tarocchi associata è il 2 di denari che porte tentennamento, esitazione o addirittura nessuna idea riguardo a possibili alternative in una situazione. In questa carta qualcosa tende di giungere alla creazione e assumere le caratteristiche contenute nella terra. Per questo il dubbio: il 2 è la rappresentazione della dualità dell’io e del non-io, l’oscillazione tra una cosa e l’altra.
Quando colleghiamo il due di denari (che parla di scelte) all'appeso (che suggerisce di aspettare) e alla Papessa (che rappresenta ciò che non conosciamo), capiamo perché a volte è così difficile decidere. L'appeso ci dice di fermarci e osservare, mentre la Papessa ci ricorda che ci sono cose che non possiamo sapere. Quindi, con il due di denari, ci mancano informazioni per fare la scelta giusta. Se non riusciamo a collegare la nostra parte più pratica con la nostra saggezza interiore (e torniamo alla personalità che non parla con Anima) non riceviamo i consigli che ci potrebbero aiutare.
Per cui prendiamoci il giusto tempo, il tempo necessario per permetterci tutto questo, con benevolenza perché questi passaggi non sono affatto facili, anzi, magari utilizziamo questo tempo per fare un po il punto della situazione e onorando il cammino fatto finora…
Buona luna nuova!